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<< Storia del volo >>

07/06/2005

Essendo costruita con legno di abete e frassino e ricoperta di tela di lino verniciata, l'ala era molto flessibile (tanto da essere irrobustita da una selva di tiranti), ma poteva per questo consentire un certo "gioco" ai movimenti di torsione, quel tanto che bastasse per ottenere il perfetto controllo dell'aereo su tutti e tre gli assi del volo.

Il Flyer era leggero come una piuma se si considera che un odierno Boeing 747 Jumbo ha una massa al decollo di 394235 Kg, porta 420 passeggeri e 18 membri di equipaggio, nonché dispone di quattro motori a getto con 219600 cavalli totali, che consentono all'aereo di raggiungere una quota di 10000 metri a pieno carico, e farlo volare per 15400 Km a una velocità di crociera di 948 Km l'ora.

La prima versione del Jumbo volò nel febbraio 1969. Considerando la data del primo volo dei fratelli Wright si capisce come la scenza e l'ingegneria aeronautica abbiano fatto passi da gigante in tempi brevissimi. Solo l'informatica ha avuto un'evoluzione più rapida.

Questo incremento straordinario di prestazioni è stato possibile per l'impiego combinato di un gran numero di tecnologie: la metallurgia delle leghe leggere impiegate per le strutture di ali e fusoliere; l'elettronica per i controlli di bordo e la navigazione; i motori sempre più potenti che col tempo hanno consentito anche agli aerei civili di superare il muro del suono.

La notizia del primo volo, di importanza storica, fu comunicata dai fratelli Wright a loro padre attraverso una trasmissione telegrafica che recava scritto: "Successo quattro voli tutti contro vento 21 miglia. Partiti da terra con sola potenza motore. Velocità media all'aria 31 miglia. Volo più lungo 59 secondi. Informa i giornali. Orville". Ma i giornali furono già avvisati dal telegrafista di Norfolk incaricato della trasmissione il quale, senza autorizzazione, dette loro la strabiliante notizia. Basti pensare che, fino a pochi mesi prima, il New York Times sentenziava che l'uomo per almeno altri mille anni non avrebbe volato.

I Wright perfezionarono rapidamente la loro invenzione: il 5 ottobre 1905 volarono per 38 chilometri. A Roma, nel 1909, Wilbur Wright avvierà una scuola di pilotaggio. I primi italiani a prendere il brevetto di volo saranno Mario Calderara e Umberto di Savoia.

Soltanto dopo tre anni la rivista Scientific American pubblicò un resoconto dettagliato del primo volo, nel frattempo i fratelli Wright avevano continuato a perfezionare i loro prototipi e nel 1908, in Francia presso Le Mans e negli Stati Uniti a Fort Myer (vicino Washington), decollavano ciascuno con il proprio mezzo suscitando entusiasmi e decretando cosi il successo dell'aeroplano.

Lo sviluppo fu travolgente e le imprese quali quelle di Beriot (inventore dell'alettone) che traversò la Manica il 25 luglio 1909 da Calais a Dover vincendo un premio di mille sterline indetto dal Daily Mail, si susseguirono numerose.

Già nella Prima Guerra Mondiale l'aeroplano non venne più inteso come divertimento per gente un po' svitata ma fu accolto come un mezzo valido per molte applicazioni. L'evoluzione dell'ingegneria si fece molto rapida, basti pensare che nel 1914 pochi aerei avevano un carico utile di oltre 140 Kg, nel 1918 si superavano già le 2 tonnellate, grazie alla potenza dei motori passata da 100 a 400 cavalli.

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