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<< Storia del volo >>

07/06/2005

Il giorno del primo volo dell'uomo, sulla spiaggia di Kitty Hawk, nella Carolina del Nord, Wilbur e Orville Wright, fecero volare il primo aeroplano della storia, il primo mezzo più pesante dell'aria spinto da un motore che fosse in grado di autosostentarsi e di traslare sfruttando una spinta propria.

Wilbur e Orville Wright

Il Flyer effettuò quattro voli, l'ultimo dei quali è durato quasi un minuto. Da tre anni i due fratelli aveva tentato di far volare un aereo, prima utilizzando alianti. Negli ultimi tempi, invece, avevano applicato a un aliante un motore a benzina auto-costruito perché quelli in commercio erano troppo pesanti.

Il motore azionava le eliche di legno, gli ingranaggi e le catene di bicicletta. Il velivolo aveva un'apertura alare di 12 metri e pesava in tutto 340 Kg, compreso il pilota. La velocità che fu raggiunta nel primo volo fu di 16 Km/h (che vanno considerati al valore di 48, data la circostanza di vento contrario).

Al primo volo ne seguirono altri tre con Orville e Wilbur che si alternavano ai comandi. L'ultimo durò 59 secondi con un percorso di 260 m.

Disse Orville: "Il volo è stato tutto un susseguirsi di su e giù, in parte provocati dal vento e in parte dalla mancanza di esperienza nel governo dell'aereo che saliva improvvisamente e poi altrettanto rapidamente scendeva. Sia io sia mio fratello abbiamo affrontato l'impresa vestiti come sempre, con un colletto inamidato e la cravatta."

Evidentemente si considerava che anche volare esigesse un certo decoro formale!

Dopo decenni di tentativi di volo privi di successo da parte di molti pionieri, i Wright erano riusciti nell'impresa perché affrontarono il problema con particolare rigore scientifico. Prima dell'aereo a motore avevano sperimentato su parecchi alianti i loro studi sui rari libri di aerodinamica dell'epoca. Da ciò si convinsero che quello che mancava a tutti gli aerei precedenti era proprio il sistema di controllo laterale durante il volo.

I timoni di profondità e di direzione erano già stati adottati, ma l'intuizione decisiva dei Wright fu quella di dover disporre di un sistema che consentisse virate senza perdita di controllo e di quota.

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