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07/06/2005
"Ritengo che s'imponga fin d'ora la costituzione di una forza aerea
indipendente. Figlia dell'Esercito e della Marina, questa aviazione ha ormai
raggiunto la maggiore età e deve essere emancipata"
Giulio Douhet, storico
La denominazione di Aeronautica Militare è la seconda della nostra forza aerea, la prima fu quella di Regia Aeronautica (28 marzo 1923).
La cerimonia ufficiale della sua costituzione avvenne nell'aeroporto romano di Centocelle, il 04/11/23, alla presenza di Benito Mussolini.
Negli anni precedenti, le formazioni di aerei da guerra erano impiegate in operazioni di supporto e sotto la dipendenza dell'Esercito e della Marina. I primi voli di guerra avvennero durante le operazioni in Libia, nel 1911. È da aggiungere, naturalmente, il riferimento all'impego di aerei da caccia italiani durante la Prima Guerra Mondiale (1915-1918), nello svolgimento della quale l'Italia si trovava alleata dell'Austria, dell'Ungheria e della Germania.
La situazione di sviluppo tecnologico nel settore vide l'Italia fortemente impreparata ad affrontare una guerra aerea contro avversari dotati di mezzi molto migliori. Malgrado ciò, fu apprezzabile la tenacia e l'abilità con la quale i piloti italiani combatterono la loro guerra, che gli permisero, a volte, di sopperire alle minori capacità degli aerei che dovevano pilotare. Tra i più celebrati, ricordiamo Francesco Baracca, ma anche Gabriele D'Annunzio.
Quest'ultimo, scrittore e poeta, fu anche pilota d'aereo e si rese protagonista di imprese spettacolari, tra il volo su Vienna (9 agosto 1918).
Grazie ai personaggi menzionati, ma anche a coloro che seguirono e che si resero fautori di mirabili imprese, nacque in Italia una forma di durevole etica bellica, fondamentale perché, qualche anno più tardi, l'aeronautica decidesse di acquisire autonomia, essendo divenuta pronta per "spiegare le ali e volare da sola".
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