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07/06/2005
Dall'antichità al rinascimento, l'uomo ha tante volte immaginato come sarebbe stata l'esperienza del volo, mitizzandola come qualcosa di impossibile e soprannaturale; a tal proposito è significativo l'esempio della leggenda di Icaro.
Egli, prigioniero, assieme al padre Dedalo, del Labirinto nell'isola di Creta, indossò le ali costruite con piume e cera dal genitore.
Dedalo si salvò, ma Icaro inebriato dal volo si avvicinò troppo al Sole che sciolse la cera facendolo precipitare in mare.
Molte altre sono le leggende che, pur nascendo da culture diverse, narrano di voli fantastici: Etana regina babilonese vola sul dorso di un'aquila; Alessandro Magno si fa trasportare da uno stormo di uccelli e poi Sindbad il marinaio o, in epoca più recente, il barone di Munchausen, che cavalca una palla di cannone e ancora oggetti e creature magiche quali draghi, tappeti volanti, carri trainati da cavalli alati...
Fu Leonardo da Vinci (1452-1519) che, interpretando lo spirito del suo tempo, studiò la possibilità del volo "umano", la teoria della sostentazione in aria e le possibili applicazioni, che lo portarono al progetto di macchine volanti primitive, per certi versi antenate dei moderni velivoli.
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