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07/06/2005
Mario Calderara nacque a Verona il 10 ottobre 1879, figlio maggiore di un ufficiale di carriera dell'esercito, Marco Calderara e di Eleonora Tantini. Marco Calderara (1847-1928) raggiunse il grado di generale degli Alpini. Eleonora Tantini morì nel 1901 a 50 anni, quando Mario aveva ventuno anni.
Sin dall'infanzia Mario era stato attratto dalla vita sul mare. Nel 1898 fu ammesso all'Accademia Navale di Livorno e fu promosso guardiamarina nel 1901. Nel corso di quegli anni accademici esternò ai compagni di corso la sua idea del volo umano e le suggestioni da essa suscitate.
Nel 1905 Mario Calderara aveva appreso i tentativi di volo d'oltreoceano (che furono rapportati solo dopo il 1905) e in una lettera scritta ai fratelli Wright e spedita a Dayton nell'Ohio. Calderara era interessato agli aspetti tecnici curati dai Wright nella messa in opera dell'impresa di volo. Iniziò così un rapporto di corrispondenza e collaborazione tra loro, destinato a durare l'intero corso della vita.
Calderara aveva già fatto alcuni esperimenti nel 1903 e 1904 con degli alianti di foggia primitiva, ed aveva studiato il comportamento di una superficie piana su un piano inclinato, calcolando il coefficiente di resistenza al vento (insieme con l'ing. Canovetti, utilizzò la funicolare fra Como e Brunate come piano inclinato per fare i suoi calcoli).
Sulla base delle informazioni tratte dalla corrispondenza con i fratelli Wright, Mario Calderara pensò di effettuare una serie di esperimenti di volo librato sull'acqua e ne chiese il permesso al Ministero della Marina. Il permesso fu accordato nel 1906 e, nella primavera del 1907, egli iniziò i suoi primi esperimenti di volo a vela nel golfo di La Spezia, con una "macchina volante" ispirata al biplano Wright.
In un primo tempo piazzò il libratore su due galleggianti, trattenendolo con delle corde che rilasciavano gradualmente l'apparecchio per un sollevamento controllato. In seguito installò la sua macchina direttamente sulla coperta del cacciatorpediniere "Lanciere" e lo fece librare ad un altezza molto superiore, approfittando della maggiore velocità della nave.
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