ATTENZIONE, il tuo browser non supporta le tecniche di impaginazione
con cui questo sito è stato realizzato.
Per un più agevole utilizzo di questo sito
ti raccomando di aggiornare il tuo browser all'ultima versione.
Cerca tra i seguenti link quello avvicinabile al tuo browser:
[INTERNET EXPLORER]
[NETSCAPE 8.1.2]
[OPERA 9.02]
[FIREFOX 2]
Se il browser che usi non è contemplato, collegati alla casa del prodotto.
07/06/2005
Il turboelica permette di migliorare il rendimento del reattore alle basse velocità, ma non può essere impiegato alle velocità supersoniche, date le limitazioni che gli derivano dalla presenza dell'elica.
La forza propulsiva che può essere erogata dai motori alternativi ad elica e dai motori a turboelica, si esprime in cavalli vapore di potenza (c.v.); per i turboreattori invece, tale forza si esprime in chilogrammi di spinta statica.
Per un confronto tra il motore ad elica e il turboreattore, occorre moltiplicare la spinta fornita da quest'ultimo per la velocità di volo in metri al secondo dell'aereo su cui è instAllato; il risultato è espresso in chilogrammetri e si converte in cavalli vapore dividendolo per 75.
Il motore alternativo d'aeroplano, come è stato detto, è sprovvisto del cambio, come pure della frizione; a regolare il suo regime di funzionamento c'è una manetta che, agendo sul carburatore, dosa la quantità di miscela che viene immessa nei cilindri, in modo simile a quanto accade con l'uso dell'acceleratore nei motori d'automobile.
La manetta è una piccola leva che può essere spinta in avanti per accelerare, e all'indietro per rallentare, il regime di funzionamento del motore. Vi sono poi dei comandi separati per variare, le proporzioni di aria e di benzina nella miscela, per mettere in funzione il compressore nei motori che ne sono dotati, e per variare il passo dell'elica.
Nei motori a reazione, la manetta agisce su una pompa elettrica che porta il combustibile agli iniettori che lo introducono nelle camere di combustione, regolando cosi il regime di funzionamento della turbina.
Gli organi suddetti sono quelli destinati al decollo e all'atterraggio del velivolo su una superficie solida o anche liquida. a seconda che siano destinati a posarsi sulla terra, sull'acqua o su entrambi, i velivoli prendono il nome di aerei terrestri, idrovolanti e anfibi.
Negli aerei terrestri l'organo di atterraggio è costituito da un carrello, che può essere biciclo o triciclo. Il carrello biciclo è costituito da un'armatura con alle basse estremità due ruote gommate, posta sotto la fusoliera poco più avanti del centro di gravità del velivolo, e da una forcella posta sotto la coda e recante una piccola ruota, detta appunto ruotino di coda.
Il carrello triciclo è composto da una coppia di ruote con relativa armatura, poste però posteriormente al centro di gravità del velivolo, e da un ruotino anteriore sopportato da una forcella posta sotto la prua del velivolo.
Il carrello biciclo può essere fisso, oppure retrattile, cioè tale da poter essere alloggiato in un apposito vano della fusoliera o delle ali durante il volo, allo scopo di evitare la resistenza che esso incontrerebbe con l'aria. Il carrello triciclo, di regola, è sempre retrattile.
Questa pagina è conforme ai seguenti standard di sviluppo:
XHTML 1.0 STRICT, CSS 2.1, WCAG AA
Pertanto, è accessibile anche ai portatori di handicap, per saperne di più consulta pure le
note sull'accessibilità
Copyright© G. Zanetti