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15/04/2006
Il Travel Air, aereo monoplano americano, ispirò diverse soluzioni che si ritenne di adottare su altri aerei da caccia negli anni Trenta.
Il Breda 27 dell'ingegner Cesare Pallavicino rientrava in tale categoria di velivoli. Il prototipo del Breda 27 aveva una fusoliera metallica con rivestimento in lamierino e l'ala in legno, fece il primo volo nel 1933 con motore Alfa Romeo Mercury IV e fu presto seguito da un secondo esemplare.
I concetti ispiratori delle soluzioni tecniche adottate si rifacevano ad un aereo quale il Travel Air Model R, di cui la Regia Aeronautica disponeva di due esemplari, e più tardi al Boeing P-26. La struttura del Breda Ba.27 definitiva era di tipo metallico tubolare rivestica con duralluminio, ed il carrello era fisso e dotato di carenatura e ammortizzatori alle ruote.
Il posto di pilotaggio, inizialmente arretrato con posizione appena dietro il bordo alare, in sede di riprogettazione, condotta dagli ingegneri Parano e Panzeri, venne inserito in una posizione più avanzata e rendeva il Breda 27 simile al caccia statunitense Boeing P-26. Il 21 giugno 1934 avvenne il volo d'esordio ufficiale e l'aereo fu condotto da Sesto S.Giovanni a Montecelio (RM), alla velocità media di 351 Km orari.
Ma nonostante le elevate prestazioni, il velivolo, che divenne il primo caccia monoplano ad ala bassa costruito in Italia, non interessò la Regia Aeronautica, in quanto si riteneva preferibile una configurazione a biplano, ritenuta migliore in agilità di manovra. Alla Breda si cercò quindi di adottare nuove migliorie come l'ala interamente metallica e l'adozione di un motore più potente, il Mercury IV.
Questa versione del caccia, denominata Breda 27 metallico, ebbe un successo solo modesto, in quanto ne fu prodotto un unico esemplare, che venne preso in carico presso la 86a Sq., appartenente al 7o Gruppo del 5o Stormo Assalto. Fu demolito nel 1937. Del Breda 27 metallico furono inoltre ordinati 18 esemplari dalla Cina nazionalista, di cui 11 consegnati e forse impiegati nella guerra con il Giappone.
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