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Home pageTecnicaNozioni di volo spaziale

<< Nozioni di volo spaziale >>

07/06/2005

Nella figura in basso abbiamo lo schema di un endoreattore a bipropellenti con il carico trasportato stivato all'interno del cono di cima, i serbatoi di ossigeno e idrazina al centro del razzo e le pompe dei propellenti situate in prossimità dei reattori.

Schema di endoreattore a bipropellenti

Negli endoreattori a bipropellenti vengono impiegati come combustibili idrocarburi (petrolio, kerosene, metano liquido), alcoli (etilico, metilico e altri), idrogeno liquido, ammoniaca, ecc.; i comburenti sono costituiti da ossigeno liquido, acido nitrico, composti di azoto, carbonio o fluoro con ossigeno ed altre sostanze che sviluppano ossigeno. La spinta che può essere fornita da un endoreattore è espressa dal prodotto della massa dei gas eiettati per la velocità di eiezione.

I veicoli spaziali

Un veicolo per il volo spaziale è composto essenzialmente di due parti: una capsula o modulo, che alloggia l'eventuale equipaggio, le apparecchiature scientifiche, gli apparati di comunicazione e i dispositivi di guida del velivolo; e un vettore, destinato a trasportare il modulo.

I moduli di un veicolo spaziale possono anche essere più di uno ad essere idonei alla navigazione autonoma, effettuando manovre senza il contributo umano sul luogo: in questo caso essi sono dotati di piccoli motori a razzo che conferiscono loro tale autonomia; oppure possono essere costituiti da satelliti artificiali destinati ad orbitare intorno alla terra o ad altri corpi celesti, o da sonde spaziali, destinate a compiere rilevamenti automatici,nello spazio o sui corpi celesti.

I vettori sono costituiti da corpi metallici che vanno a costituire i razzi e che contengono uno o più endoreattori a bipropellenti liquidi. Nei veicoli spaziali, i razzi recano nella parte terminale anteriore il modulo o i moduli, ricoperti da una carenatura aerodinamica e protettiva, e separabile al momento opportuno: quasi tutto il corpo del razzo è occupato dagli endoreattori. Essendo uniti il razzo e l'alloggiamento degli apparati, il razzo si considera comunemente vettore.

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