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16/04/2006
A ciò si aggiunse anche una complessa conformazione della struttura dell'ala, che non facilitava la produzione: longheroni e centine, suddivise a loro volta da becchi e code di centina, avevano una struttura a tralicci ideale per robustezza ma laboriosa da riprodurre e certo non economica per abbreviare i tempi di costruzione.
L'MC.205V fu usato per la prima volta in combattimento nel luglio dello stesso anno. Dopo l'8 settembre 1943, solo qualche esemplare si trovò a fianco delle forze alleate; la maggior parte dei caccia italiani continuò a combattere al nord con l'aviazione della Repubblica di Salò. I principali paesi che lo impiegarono furono l'Italia e la Germania.
Fra gli impieghi bellici del "Veltro" sono da menzionare i combattimenti aerei del 4o Stormo per fermare i bombardamenti che precedettero lo sbarco in Sicilia degli Alleati; inoltre è rilevante il risultato bellico prodotto in seno all'Aeronautica Nazionale Repubblicana, in cui gli MC.205V abbatterono decine di bombardieri in azione sulle fabbriche grazie anche alle intercettazioni con il radar dei tedeschi dello JG 77. Attualmente risultano sopravvissuti solo tre MC.205V; di essi, quello attualmente conservato al Museo della Scienza di Milano ha giovato dell'occasione di tornare a volare nel 1981, grazie ad una paziente opera di restauro.
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