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07/06/2005
Ma il suono non si propaga alla medesima velocità, a causa delle dispersioni di tempo e di energia che avvengono nell'urto tra le molecole, per cui la velocità del suono nell'aria, alla temperatura di 15 gradi ed alla pressione e densità atmosferiche misurate al livello del mare, è pari a circa 340 metri al secondo e diminuisce con l'aumentare della quota e il diminuire della temperatura.
Ora, quando un velivolo avanza attraverso l'aria ad una velocità inferiore a quella predetta (che corrisponde a circa 1200 chilometri orari), le molecole aeree, pur presentando una certa resistenza all'avanzamento del velivolo, possono facilmente scostarsi al suo passaggio, essendo dotate di velocità superiore ad esso.
Ma quando un aeroplano vola alla velocità del suono o superiore, le molecole dell'aria non hanno più la velocità né il tempo necessari per scostarsi, e pertanto si ammassano le une sulle altre formando come una barriera, un muro, che oppone una elevatissima resistenza alla penetrazione del velivolo: appunto il muro del suono o barriera sonica, che dir si voglia.
Accade come se una automobile irrompesse in una stretta strada gremita di pedoni: se la sua velocità fosse inferiore a quella massima alla quale potessero spostarsi i pedoni, questi farebbero a tempo a scansarsi e a farle posto; se invece fosse superiore, ì pedoni non farebbero a tempo a mettersi in salvo e resterebbero schiacciati gli uni contro gli altri formando una muraglia che, a prezzo di una carneficina, finirebbe per bloccare l'automobile.
La barriera del suono, dunque, è dovuta ad una compressione dell'aria antistante al velivolo nel suo moto di avanzamento e genera una resistenza denominata resistenza di compressione o resistenza d'onda, diversa ed molto maggiore della normale resistenza aerodinamica.
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